Tengusong – Marco Belfiore

Artista: Marco Belfiore
Titolo: Tengusong, video animazione, 21’48’’, Ed. 3 + 2 AP
Anno: 2016
Credits: Snaporazverein
Credits: per la riproduzione del trailer, courtesy Marco Belfiore


Marco Belfiore con Tenugong, produzione Snaporazverein, ha ricevuto un Honorable Mention all’ Experimental Forum di Los Angeles

“ Il Tengu è una creatura fantastica che appartiene all’iconografia popolare giapponese, potremmo considerarlo un
demone della metamorfosi, ma essendo mutevole nella forma e nel carattere rimane difficilmente catalogabile. Nella
maggior parte delle rappresentazioni appare come un uccello antropomorfo, dotato di ali e un lungo naso rosso che
richiama alla mente il naso di un’altra creatura metamorfica: Pinocchio. Ma il Tengu, al contrario del burattino, sembra
non voler trovar pace; utilizza il caos per conoscere il mondo, assume le sembianze di chi lo circonda continuamente,
sembra un ricercatore caotico, animato dalla curiosità e divorato dalla passione per la vita.

TENGUSONG utilizza la figura del Tengu come pretesto per iniziare un immaginifico viaggio tra frammenti di storiein divenire, per creare
uno “spettacolo musicale mancino”, scritto con la mano sbagliata che – in questo caso – non è
solamente quella sinistra del diavolo, ma anche quella più “esotica” e bizzarra del Tengu. La voce narrante che si staglia sull’introduzione, sembra volerci anticipare qualcosa su come orientarci in questa straniante avventura: “Questo è il suono che contiene tutti i suoni di tutte le storie possibili, separando e isolando alcune parti che lo compongono sono arrivato a intuire la presenza di filamenti di suoni secondari, tra le code intrecciate dei riverberi ho riconosciuto qualcosa di familiare..”

TENGUSONG s’ispira, per struttura e attitudine “freeform”, a certi album psichedelici o krautrock: poca melodia, molte intuizioni suggestive e repentini cambi di stile; dunque richiede un certo tempo, una certa confidenza prima che possa entrarti in testa, prima che riesca a mandare in risonanza il nostro Tengu personale, e liberarlo dai gangli nervosi della razionalità.  Durante lo svolgimento dell’opera – comprensiva d’introduzione, interludio, capitoli e finale –  si assiste a un continuo e, a tratti, tragicomico deragliamento di identità. I titoli dei capitoli funzionano come un meccanismo di sblocco per tentare, quando possibile, di risolvere alcuni enigmi insiti nella natura ambigua di certe immagini. Il Tengu in tutto questo è sempre presente, lo vedremo costantemente trasfigurato ma sempre impegnato a subordinare la logica all’intuito”.

Marco Belfiore