Alessia Siniscalchi per Kulturscio’k

Artista: Alessia Siniscalchi per Kulturscio’k
Titolo: Medea’s Visions
Debutto: Menagerie de Verre – Nuit blanche, Parigi – ottobre 2019
Anno: 2019
Regia: Alessia Siniscalchi
Dipinti e scenografia: Valerio Berruti
Musiche originali: Phil St George
Fotografie live e di scena: Giovanni Ambrosio
Proiezioni e luci di scena: Benjamin Sillon
Video originali: Piero Vivenzio  
Objects/body: Ania Martchenko
Testo originale: Paulina Mikol Spiechowicz a partire da un libero adattamento di Alessia Siniscalchi dalle opere di Euripide, Franz Grillparzer, George Bernard Shaw, Franca Rame e Dario Fo.
Interpreti: Félicie Baille, Alessandra Guazzini, Fanny Guidecoq, Francesco Calabrese, Alessia Siniscalchi, Zelia Pelacani Catalano, Chiara Gistri.
Voci off: Vincent Callot Siniscalchi, Katarina Lanier
Movimenti di scena: Ivana Messina, Alessia Siniscalchi
Credits/sostegni: La Menagerie de Verre Studio Lab, Parigi/Francia; Snaporazverein, Samedan /Svizzera; Kulturscio’k Italia/Francia; Kulturfactory International Residencies, Tagina S.P.A., SPEDIDAM
Credits fotografici: Giovanni Ambrosio

In tournée: Napoli, Teatro Bellini 14-15 gennaio 2020

«Tanti anni fa avevo immaginato un’interpretazione contemporanea del mito di Medea.
All’epoca non avevo un figlio e lasciai morire questa idea e iniziai a creare spettacoli immersivi sul tema della relazione. Oggi che ho un bimbo di otto anni era tempo di tornare a Medea, creando un incontro atipico tra questa figura mitica ed Eva.» (Alessia Siniscalchi)
Ne scaturisce un continuum di azioni fluide fatte di dinamiche e traiettorie inaspettate e in parte frutto di calibrate improvvisazioni, composte anche da frammenti e parti di narrazioni attinte alle diverse fonti utilizzate dagli Autori e che, come punto focale e irradiante, hanno le relazioni possibili e impossibili, i riavvicinamenti e gli allontanamenti, noncé i cortocircuiti fra i protagonisti di queste visioni: Medea / Eva / e le figure maschili.
Tutti i movimenti dei personaggi sono scanditi, ritmati dalla presenza dei dipinti/arazzi sospesi, sempre mobili e fluttuanti nello spazio, realizzati da Valerio Berruti.