Le Spectateur Spectaculaire – Martin Schlick Viviane Pavillon

Artisti: drammaturgia Martin Schick, interpreti Martin Schick, Viviane Pavillon
Titolo: Le Spectateur Spectaculaire
Anno: 2015
Credits: Produzione INGOODCOMPANY Coproduzione ARSENIC – Centre d’art scénique contemporain – Lausanne; Snaporazverein
Con la collaborazione di Wendelin Schmidt-Ott, Michael Mitchell, Anja Braun, Stephan Eberhard, François Gremaud, Delphine Abrecht
Amministrazione: Michaël Monney
Ringraziamenti: Federica Maria Bianchi, Tina Odermatt, Isabelle Goumaz, Pauline Amez-Droz, Dominique Dardant, Saphir Haubois, H.et J.P. Pavillon.
Credits video e fotografie: Martin Schick per INGOODCOMPANY, Wendelin Schmidt-Ott, Anja Braun

Gli Artisti allo Spettatore: « Caro spettatore, come stai ? Cosa fai? Quando vai a vedere uno spettacolo ti leggi -prima- il programma di sala ? Che te ne pare, ti piace questo punto di vista, questa percezione delle cose?…Non ne sono certo, ma c’è che non mi trovo molto bello,…parlo del busto. Magari dovrei essere un po’ più sexy…spesso aiuta ».

Il teatro, il pubblico, il successo, l’autoreferenzialità, l’apparire, la relazione…anzi le relazioni possibili o impossibili, all’interno di una sala che aspetta l’inizio dello spettacolo e che bisbiglia. Le Spectateur Spectaculaire è una specie di conferenza teatrale nella quale gli artisti-interpreti affrontano l’ossessione del comunicare, totale e totalizzante, sollecitando la partecipazione del pubblico. Molto tempo è dedicato all’esposizione dell’evoluzione teorica di questi concetti. Ad ogni replica lo spettacolo dà vita e forma a una performance interattiva unica e irripetibile, con la consapevolezza dei limiti e dei rischi che una scelta del genere comporta.

« Sono curioso -afferma Martin Schick- di sapere perché le persone vengono a teatro e come si sentono. Che cosa pensano dell’argomento trattato? Quali sono le loro utopie? Se non si tiene conto del pubblico facendo spettacolo….tanto vale dedicarsi al cinema…no? Si vuole dimostrare che creando una relazione fra il pubblico, lo si rende complice e persino responsabile del buon funzionamento dello spettacolo stesso. Insomma in questo modo si mette in atto uno stratagemma comunicativo grazie al quale si riduce il rischio di proteste da parte del pubblico. » In questo senso Le Spectateur Spectaculaire diventa la spia di un agire diffuso e proprio a molti governi, all’informazione ufficiale, a molti mass-media che attirando il pubblico alla partecipazione attiva e responsabile, in realtà lo rendono mansueto e dominato. Ma proprio per le stesse ragioni la sua presenza e il suo ruolo si arricchiscono di una valenza decisamente più costruttiva. Anche se la partecipazione dello « spectateur spectaculaire » può essere problematica e insidiosa, deve essere praticata perché si fonda sugli incontri e su una forma di consapevolezza, irrinunciabili: «sollecitando lo spettatore nei confronti delle sue responsabilità si cerca di renderlo attore/protagonista della sua vita di tutti i giorni.»