AUGUSTO

Artista/coreaografo: Alessandro Sciarroni
Titolo: AUGUSTO
Attori: Massimiliano Balduzzi, Gianmaria Borzillo, Marta Ciappina, Jordan Deschamps, Pere
Jou, Benjamin Kahn, Leon Maric, Francesco Marilungo, Cian Mc Conn, Roberta Racis, Matteo
Ramponi.
musica: Yes Soeur !
disegno luci: Sebastien Lefèvre
mouvement coaching, collaborazione drammaturgica : Elena Giannotti
assistenza alla drammaturgia : Chiara Bersani, Peggy Olislaeger, Sergio Lo Gatto
attrezzatura, costumi: Ettore Lombardi
collaborazione artistica: Erna Omarsdottir, Valdimar Johannsson
vocal coaching: Sandra Soncini
direzione tecnica: Valeria Foti
tecnico di tournée: Cosimo Maggini
casting, assistenza e ricerche: Damien Modolo
promozione, consiglio e sviluppo: Lisa Gilardino
amministrazione e produzione esecutiva: Chiara Fava

credits video: Biennale de la Danse de Lyon 2018

produzione: Marche Teatro – Teatro di rilevante interesse culturale, Corpoceleste_C.C.00#, European Creative Hub French Minister of Culture/Maison de la Danse grant for Biennale de la Danse de Lyon 2018, Festival Grec Barcelona, Théâtre de Liège, Teatro Municipal do Porto, CENT-QUATRE-PARIS, apap – Performing Europe 2020, a project co-founded by the Creative
Europe Programme of the European Union, Snaporazverein, Theatrefestival Boulevard, Theater Freiburg (Germany) ; in coproduzione con Tanzfabrik Berlin, Centrale Fies, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino.
Alessandro Sciarroni è artista associato del CENTQUATRE-PARIS ed è sostenuto come focus- artis da apap- Performing Europe 2020

« Tuttavia nel riso c’è qualcosa di estetico,
poichè il comico nasce nel preciso istante
in cui la società e la persona, libere dalla
cura della propria conservazione, cominciano
a trattare se stesse come opere d’arte.»
H. Bergson, Il riso, 1900

AUGUSTO è uno spettacolo sul bisogno di sentirsi amati in maniera incondizionata e sul dolore. La pratica fisica e vocale attraverso la quale viene concesso agli interpreti di esprimersi è esclusivamente quella della risata ad oltranza. In questa maniera, gli interpreti
del lavoro ridono per rappresentare gioia, euforia, commozione, cosi come sofferenza, rabbia e paura.

Il cast è composto da undici interpreti. Si tratta di un nuovo gruppo di lavoro creato ad hoc e composto da attori, danzatori e cantanti. Durante ogni spettacolo vanno in scena nove di essi.
Il titolo dello spettacolo è un omaggio alla figura dell’Augusto : il clown, il fool, l’idiota che combina sempre guai e che si orina addosso, sempre ubriaco, col naso rosso, e che ride di tutto. Ma « augusto » significa anche imperiale, regale, autorevole, ed è il nome del primo
imperatore romano.

Eccoli allora gli interpreti di Augusto, mentre ridono di continuo, senza concedere a loro stessi e al pubblico la possibilità di capirne la ragione. Eccoli, mentre camminano, corrono, si raggiungono e si abbracciano ridendo. Eccoli ancora, mentre giocano e ridono come
adolescenti…mentre sono costretti da una forza misteriosa ad organizzare il loro riso ritmicamente e sonoramente.
Si ride anche della violenza, in Augusto. Come al circo : quando il clown inciampa, va a sbattere, combina disastri e per punizione riceve uno schiaffo finto dal suo collega. Si rievoca quella lotta, circense ed esistenziale, che Federico Fellini riconduceva al rapporto fra la
maestra e il bambino« e alla lotta fra l’angelo con la spada fiammeggiante e il peccatore  (fra il clown bianco e, appunto, l’Augusto)» ( F. Fellini, Fare un film, 1980).

Si ride come ridono i bambini in Augusto, fino a quando non ci si accorge che ci si è fatti male
sul serio.